Cos’è la zona di comfort e perché conviene uscirne

Un concetto basilare in tutti i percorsi di crescita ed automiglioramento personale è rappresentato dalla zona di comfort.
Quando le persone sentono tale termine, in essi scatta l’idea dell’uomo seduto in poltrona, con patatine e birra a portata di mano e televisore acceso.

In effetti, non a caso tale zona rimanda a quest’immagine anche se il concetto non è così limitato. Così come quell’uomo che si sente a proprio agio in poltrona a vedere la sua partita con ogni ben di Dio a portata di mano, allo stesso modo ognuno di noi ha la tendenza a rimanere “seduto” in quei confini della vita quale lavoro, famiglia, relazioni, in cui ci troviamo sufficientemente bene. Viviamo, quindi, quelle situazioni conosciute e note e sviluppiamo uno stile di vita “comodo” nel quale succede esattamente ciò che ci aspettiamo ed in cui abbiamo il pieno controllo di noi stessi in quanto qui siamo pienamente consapevoli dei nostri punti di forza.
Di conseguenza non si ha il timore di fallire o la voglia di sperimentare in quanto il livello costante di comportamenti e prestazioni forniti sono a rischio zero. Per tali motivi, la maggior parte delle persone tendono a rimanere confinata entro tale zona.

Effettivamente molti potrebbero chiedere: perché conviene uscire da tale zona?

Pensiamo all’animale che vive in gabbia. Certo, lì è curato, ha il suo cibo e probabilmente vive con alcuni suoi simili.
Ma non conosce nient’altro, non può sperimentare nient’altro. Probabilmente lui pensa di star bene ma non sa che potrebbe stare meglio se solo avesse l’opportunità di uscire da quella gabbia. Così è per l’uomo: per l’uomo che si accontenta di un lavoro che non gli piace pur di non affrontare la paura di fallire, per l’uomo che si accontenta di una relazione che va avanti per inerzia per non affrontare il timore di rimanere solo, ed in generale per tutti gli uomini che rinunciano a delle opportunità di crescita solo per paura o per timore di qualcosa.

Credo che ora tutto inizi ad essere più chiaro in chi legge e credo che stiate guardando voi stessi ed il vostro ambiente circostante da un altro punto di vista.
Sono sicuro che in voi stia maturando la consapevolezza che nella zona di comfort non c’è spazio per le emozioni, poiché tutto è mirato alla semplice sopravvivenza, che nella zona comfort il nostro potenziale è limitato poiché non ci sono stimoli atti a svilupparlo e infine, che nella zona comfort non si vivono opportunità di crescita. In sostanza, la zona di comfort rappresenta un limite alla felicità!

Cosa fare allora?

Di certo, uscire dalla zona di comfort dall’oggi al domani sarebbe controproducente per l’individuo, nonché difficile.

E’ bene, quindi, innanzitutto prenderne consapevolezza, ossia avere la volontà di spostarci dalla zona di comfort alla cosiddetta zona di apprendimento vale a dire quella zona di cui non abbiamo conoscenza completa ma che per qualche ragione ci troviamo per entrarvi ed apprendere. A piccoli passi possiamo iniziare ad esplorare nuove zone di apprendimento e con dei semplici gesti quotidiani che non ci alterano lo stile di vita ma che ci aiutano ad
essere maggiormente proattivi:

– fare una strada diversa per andare al lavoro o per la vostra passeggiata quotidiana;
– sedersi ogni giorno in un punto diverso del treno o del tram, meglio se accanto ad altre persone
– modificare le vostre abitudini, anche le più semplici! Anche allacciarsi prima la scarpa destra anziché la sinistra
è un modo per fare ciò!

In tal modo allargherete pian piano la vostra zona di comfort ed acquisirete una maggiore flessibilità mentale.

E raggiungerete i vostri obiettivi!