Category Archives: Comunicazione e PNL

Imparare a tacere (prima parte)

Sì mio caro, ogni tanto devi proprio tacere o perlomeno pensare, prima di proferir verbo.

Ci sono frasi che, se non ragionate in modo razionale, te le ritrovi in piena faccia come uno schiaffone ben dato. Non importa chi hai davanti, tu non conosci i limiti di sopportazione del tuo interlocutore (come lui non conosce i tuoi) e nemmeno le possibili reazioni. Fatti furbo!

A partire dal tuo capo, gli amici, la tua donna, i tuoi figli. Impara ad evitare di fare figuracce e soprattutto di non ingigantire una situazione già precaria. E’ il momento di usare un minimo di strategia, nella vita e con chiunque ti trovi davanti.

Questo vale per entrambe i sessi ma in questo caso, tu essere umano di sesso maschile!

In questa prima sessione, chiamiamola così, ti indicherò le frasi da abolire assolutamente tra te e la ragazza che ti piace e che vorresti non perdere proprio alla prima parola (saresti da record):

  • Che ne pensi della mia tartaruga?: no, no e no!! Il rischio è di ritrovarti una mano addosso ma non sugli addominali, in piena faccia! Ma dai! Con chi credi di parlare, con te stesso mentre ti fai un selfie o con una ragazza? Se hai un bel fisico, fidati che lei se ne è accorta già da un po’. Non sei al mercato del bestiame e lei non ha bisogno di “toccare con mano”;
  • Sono l’unico o…: ma che diavolo hai in quella testaccia dura, ti pare una domanda da fare? Se la ragazza che hai davanti è spiritosa ti risponderà una cosa del tipo: “Sì, ho tre figli sono sposata e separata e convivo con la mia migliore amica ed il suo fidanzato“. Se anche stesse con qualcuno non essendo ancora una coppia, potrebbe,c ome te, frequentare sporadicamente un altro. Non è proprietà di nessuno a meno che dopo il vostro incontro, tu le vada a genio, a quel punto sarai tu quel qualcuno;
  • Mi è appena venuto in mente un posticino che conosco benissimo: ecco, hai appena calpestato una merda! Ma come ti salta in mente di proporre un luogo, che sia Portofino o una frasca dove sei stato con le tue ex? Ora è imbufalita, e ci credo! Il solo pensiero che tu le abbia proposto un “posticino” dove forse ci si potrebbero ritrovare reperti tuoi e delle ragazze con cui ci si stato mi viene il vomito pensa a lei … Ogni donna deve avere l’impressione di essere l’unica, la prima (va bene anche la seconda) ma non accettare di sdraiarsi sui”resti” di altre!;
  • Domenica da mamma, ma c’è la partita!: Tu sei pazzo, hai superato prove inenarrabili per riuscire a fare in modo che la ragazza appena conosciuta diventasse la tua e cosa fai? Spezzi un rapporto, che solo tra madre e figlia esiste, per la partita? O semplicemente perché non ne hai voglia? Sappi che loro vivono di telefonate infinite e di pranzi domenicali. No, mio belloccio, puoi tirare la palla fuori campo, evitare qualunque altro incontro, ma questo proprio no!

Spero di esser stata chiara, forse dura sì, ma si dice che “chi la dura, la vince”.

(non quella cosa a cui stai pensando!!)

Alla prossima sessione, belloccio!

Lara.

 

 

iniziare-continuare-chiudere-conversazione

Come iniziare, continuare e terminare una conversazione

La capacità di tenere una conversazione in modo naturale è una delle chiavi per il successo nel mondo del lavoro e non solo.

Sapere quando per avviare una discussione, mantenerla interessante facendo domande efficaci, condividendo le proprie storie e terminare il dialogo con gentilezza, è un’arte.

Ti ritieni un abile oratore? Prima di rispondermi, valuta questi sette passi che ti propongo.

  1. Mostrare fiducia: la fiducia in se stessi è alla base di qualsiasi atto, anche il più semplice. Se hai un atteggiamento giusto anche nell’interloquire, esso verrà recepito immediatamente. Cerca quindi di essere entusiasta quando inizi una conversazione, poiché l’entusiasmo è contagioso.
  2. Abbi sempre qualcosa da dire: soprattutto in ambito lavorativo, devi sempre essere alla ricerca di materiale interessanti, di informazioni tempestive che puoi condividere nelle più svariate occasioni, in modo da essere coinvolgente e creare un filo con l’interlocutore che potrai riprendere in futuro.
  3. Fai domande precise: oltre a mostrare interesse per qualcuno, dimostralo con una domanda in particolare. Non essere vago e distinguiti dalla massa. Evita il classico “Come stai?” o “Cosa fai?” e chiedi, piuttosto, “Come hai trascorso la giornata/il week end?” o “Come sta la tua schiena?” o qualsiasi altro particolare di cui, si auspica, tu ricordi dalla precedente conversazione.
  4. Trova un argomento comune: il modo più facile per confrontarsi e costruire un rapporto è quello di parlare di qualcosa che hai in comune col tuo interlocutore. E del resto ciò è stato detto svariate volte quando s’è parlato della creazione del rapporto empatico positivo.
  5. Concentrati su chi ti sta di fronte: quando concentri la tua energia ed il tuo interesse per un’altra persona, ecco che allora diventi un gran conversatore.
  6. Mantieni il contatto visivo: nel caso ti stessi rivolgendo ad una platea, è importante non escludere nessuno dei presenti dal tuo contatto visivo. Anche se dovessi rispondere ad una persona in particolare, non escludere gli altri e mantieni il coinvolgimento visivo.
  7. Ringrazia: così come quando ringrazi per l’ospitalità quando vai via da casa di qualcuno, allo stesso modo approfitta per ringraziare sinceramente il tuo interlocutore per il tempo trascorso assieme e auguragli di rivedervi presto.

Quindi? Sei un abile oratore o no?

abitudini-sbagliate-conversazione

Le abitudini sbagliate nella conversazione

Quando hai una conversazione tendi a parlare troppo? Ad interrompere il tuo interlocutore? A sentirti superiore a lui?

Se hai risposto “sì” ad almeno una di queste tre domande che ti ho posto, ti consiglio di proseguire a leggere il presente articolo. Credo proprio che tu ne abbia bisogno!

E sì, perché evidentemente stai conversando male. E conversare male ti porta a degli evidenti svantaggi relazionali.

Ecco allora le abitudini più fastidiose che solitamente si hanno o si riscontrano durante i dialoghi.

  1. Parlare troppo di se stessi: sembrerà un paradosso, ma in un dialogo, meno parli e meglio è. Le persone, infatti, tendono a parlare troppo di se stessi quando si dovrebbe rispondere solo a ciò che l’interlocutore chiede. Una regola generale, poi, è dire appena il 20% di ciò che vorremmo dire. Ciò perché, soprattutto dal punto di vista della seduzione, amplifica l’ignoto ed il dubbio nei tuoi confronti. E se poco poco ci hai letto altre volte, avrai ben capito che se non susciti dubbi, non stai seducendo. In generale, quindi, sii preciso e diretto in ciò che ti chiedono e tendi a parlare poco di te stesso, non scoprire subito tutte le tue carte.
  2. Non “gonfiarti”: quando parli di te, tieni a bada il tuo ego. I tuoi risultati e ciò che nella vita hai fatto, parlano per te; non c’è bisogno che tu lo ribadisca ogni volta. Quindi, massima umiltà.
  3. Tieni a bada l’istinto: capita che durante una conversazione, gli animi possano surriscaldarsi. Tu devi sempre tenere a bada il tuo istinto. Non scendere mai ad offese o minacce e cerca sempre di portare avanti le tue ragioni in modo razionale ed inequivocabile.
  4. Tienti sempre aggiornato: in ambito lavorativo, ti trovi quotidianamente a conoscere nuove persone. Chiediti sempre cosa puoi fare per loro, come potresti migliorare la loro vita, quale valore aggiunto puoi dargli. In una sola frase, devi essere sempre pronto a vendere bene te stesso. E per far ciò, devi mostrarti sempre preparato su ciò che fai.
  5. “Parla come mangi”: quale che sia l’argomento di conversazione, parla nel modo più semplice possibile. Anche se l’argomento è molto tecnico e l’altra persona sta imparando qualcosa da te, spiega nel dettaglio tutto ciò che gli stai esponendo. In pratica, non farlo sentire un perfetto ignorante e poniti sul suo livello di conoscenza e d’ascolto.
  6. Respira e ascolta: un difetto davvero molto comune, è quello di non ascoltare od interrompere perché si è pensato già a cosa rispondere ancor prima che l’altro finisse di parlare. La prossima volta, quando aprirai la bocca per fare ciò, approfittane semplicemente per respirare e continua ad ascoltare ciò che ti stanno dicendo.
  7. Via il telefono: se stai dedicando 5 minuti del tuo prezioso tempo a parlare con un amico, almeno fa in modo che siano davvero 5 minuti pieni. Per cui, spegni il telefono o al limite silenzialo. Con continue interruzioni, il tuo interlocutore non si sentirà a suo agio a parlare con te, non trovi?

Fai tesoro di questi piccoli consigli e vedrai che il tuo livello comunicativo migliorerà molto e le persone si sentiranno più invogliate a parlare con te.

le mani per scoprire le menzogne

Come capire se qualcuno ci sta mentendo

Sarebbe fantastico se riuscissimo sempre a capire chi ci sta mentendo, non è vero?

Eppure non serve essere necessariamente un agente dell’FBI per riuscirci. Pensa che ti bastano 5 minuti per riuscire a percepire almeno il 70% della personalità di chi ti sta di fronte. Per il restante 30%, beh, ti tocca saperne qualcosa in più ed affidarti non solo all’inconscio ma anche alla conoscenza della comunicazione non verbale.

Infatti, circa il 55% delle menzogne può essere riconosciuto semplicemente (si fa per dire) attraverso la lettura del linguaggio del corpo. La precisione nella lettura di un gesto, un simbolo od un comportamento è davvero importante se si vuol evitare di essere presi in giro o, peggio ancora, truffati o ingannati.

Tuttavia, un gesto, ma anche una parola od una frase, possono significare tutto o niente. Grattarsi la testa infatti, può significare avere un grattacapo, un dubbio, così come può essere sintomatico di un problema di forfora. Altre persone possono essere solitamente calme e poco avvezze ad un’apertura non verbale, altri molto più esuberanti da tale punto di vista. E’ importante capire se e come tali comportamenti e gesti si modificano durante la conversazione.

La materia della comunicazione non verbale è davvero estesa e qui faremo particolare riferimento a tre aspetti su cui fare attenzione.

  1. Le mani. Le mani rappresentano una grande miniera di informazioni. Non per niente, ci sono più connessioni tra le mani ed il cervello di qualsiasi altra parte del corpo. Le mani, quindi, rappresentano il mezzo principale con il quale il nostro corpo esterna emozioni, pensieri e sentimenti. 
    In particolare, quando sono bene in vista le punta delle dita durante la conversazione, la persona ti sta indicando che è sicura del suo pensiero o dell’idea che sta esprimendo.
    Se le tiene strette a mo’ di pugno o comunque non aperte con i palmi, sta mostrando stress e preoccupazione. Palmi ben visibili, quindi, sono esplicativi di una persona che in quel momento si sta aprendo e non mostra tensione e barriere difensive; ne consegue che non avrà motivo di mentirci.
    Attenzione quando la mano va ad accarezzare il collo. E’ un segnale che ci indica scarsa fiducia in ciò che si sta dicendo (come a dire, non ci credo nemmeno io che te lo sto dicendo) ed è un modo inconscio per alleviare lo stress che l’argomento sta causando a chi ti sta parlando. E’ anche un gesto che vuol significare difficoltà, come se si stesse con l’acqua alla gola.
  2. I piedi. Sebbene per qualcuno possano rappresentare una parte del corpo poco affascinante (contrariamente a chi ha l’animo fetish, ma questo è un altro discorso), i piedi sono anch’essi una delle parti più oneste del tuo corpo.
    Chi inizia ad oscillare un piede o tutta la gamba mentre è seduto, evidentemente denota uno stato di disagio: può darsi che gli sia stato chiesto qualcosa che non gli piace, quindi occhio a verificare in tal senso ciò che sta dicendo.
    Anche la caviglie bloccate una sopra l’altra denotano una certa chiusura e la volontà di trattenere un’emozione negativa, come l’incertezza o la paura.
    Infine, attenzione dove sono rivolti i piedi. Potrebbe capitare di parlare con qualcuno ma questi rivolge solamente lo sguardo verso di noi, con i piedi orientati verso la porta di uscita, se ad esempio ci trovassimo in una stanza. Inconsciamente, l’individuo sta cercando come una via di fuga dalla conversazione, altrimenti si rivolgerebbe verso di te non solo con lo sguardo.
  3. Il viso. Devi porre particolare attenzione al viso di una persona. Pensa a quando eri piccolo ed hai detto una cosa sbagliata, come una parolaccia ad esempio. Tua mamma ti ha messo la mano davanti alla bocca per farti capire che non si dice! Ecco, da adulti tale insegnamento rimane a livello inconscio e talvolta ci si mette la mano addirittura sulle labbra mentre si parla (fa caso a parte chi è consapevole di alitosi o i calciatori che non vogliono che gli si legga il labiale). L’inconscio di quella persona ti sta rivelando che forse non dovremmo troppo fidarci di ciò che ti sta dicendo.
    Alzare le sopracciglia è, invece, sintomatico di un’emozione positiva che non possiamo trattenere! Ben venga allora conversare con questa persona poiché è evidente che non ci sta ingannando.
    Attenzione anche alla posizione del capo: se questo è troppo alto, tipico di quando si cammina per strada, ad esempio, e quindi si vuol avere piena visione di ciò che ci circonda, è probabile che indichi che la persona sia sulla difensiva, che non si trovi troppo a suo agio; testa leggermente china è sintomatica di chi si sente a suo agio.

Quale che sia il gesto, ricorda sempre che, in linea di massima, esso va sempre contestualizzato. Un gesto in sé non significa nulla ma se inserito in un contesto ben preciso, quale una conversazione, può farci scoprire bugie ed inganni.

 

 

comunicazione-leader

Gli errori di comunicazione dei leader

La comunicazione è un’arte. Molti leader sono venerati proprio il loro corretto uso nella comunicazione.

Il vero leader, oltre a saper comunicare, possiede la dote dell’ascolto. Ecco perché alcuni leader, o presunti tali, sono considerati degli horrible bosses nel momento in cui non hanno capacità di ascolto e tendono a rendere così il loro team inadeguato, sottovalutato e trascurato.

E’ tempo che tu faccia un test di autovalutazione delle tue capacità di comunicare correttamente, soprattutto se ti consideri un leader o se vieni considerato tale.

Ecco una lista di alcune cose che devi fare o non fare per una vera comunicazione da leader.

1. Dimenticare i propri successi

Quando si raggiunge un obiettivo, spesso si tende a parlarne con tutti, presi dall’adrenalina. Non dimenticarti mai che chi ti ascolta è un essere umano come te e che magari in quel momento ha altro per la testa. Viene, quindi, prima l’essere umano che hai di fronte e poi il tuo ego. Ricordati che c’è un tempo per parlare di affari e di successi ed un tempo per parlare di vita quotidiana.

2. Parlare di sé e non ascoltare

Che la fiducia in se stessi sia una caratteristica imprescindibile di un leader è cosa nota. Tuttavia, questa non deve essere motivo per parlare sempre di se stessi. Se tendi a fare ciò, evidentemente dovresti rivedere il tuo modo di comunicare poiché difficilmente avrai conversazioni autentiche con le persone.
Va bene parlare di te e allo stesso tempo devi anche mostrare un reale interesse per la persona che hai di fronte e ascoltare davvero cos’ha da raccontarti.

3. Pensare la risposta mentre ancora si ascolta

La natura del leader è anche quella di ottimizzare il tempo e cercare soluzioni rapide. Si potrebbero utilizzare tali doti per cercare una risposta a chi ci sta parlando al fine di rendere la conversazione più rapida. Ciò però si scontrerebbe con la volontà dell’uomo di essere ascoltato e capito. Prenditi, quindi, il tempo necessario per ascoltare davvero tutto ciò che ti stanno dicendo e non accelerare inutilmente la conversazione.

4. Utilizzare un linguaggio del corpo coerente con le tue parole

Dovrebbe essere una cosa naturale, tuttavia devi stare attento anche alla tua comunicazione non verbale. Se ad esempio vuoi ottenere un feedback positivo dal tuo interlocutore, difficilmente lo otterrai se ti atteggerai col petto gonfio e le braccia incrociate. Mostra empatia con chi ti parla, sempre!

5. Mantenere sempre il contatto visivo

Si è detto che ogni persona desidera essere ascoltato e capito. Ti sentiresti ascoltato e capito se il tuo interlocutore non ti guardasse negli occhi mentre gli parli? Penseresti che sia assente, vero?
Ecco, lo stesso è per chi ti sta parlando; mantieni, quindi, il contatto visivo poiché solo così ascolterai davvero ciò che gli altri ti stanno dicendo.

6. Evitare risposte “preconfezionate”

L’abbiamo detto, i leader tendono ad ottimizzare il tempo. Ma avere risposte o frasi standard per assicurare una comunicazione veloce e costante, non va bene! Apparirai come un automa quando, invece, dovresti avere sempre parole pensate e sincere ogni volta.

7. Non interrompere

Troppo spesso vedo presunti leader che si permettono di interrompere chi sta parlando. Si rischia di passare per prevaricatori e soprattutto si rischia, anzi, si è certi, di non ottenere una corretta comunicazione. L’abbiamo già detto in altri punti: fai finire di parlare!

8. Dire “io” anziché “noi”

Essere un leader significa rappresentare una squadra, delle persone. Quindi, parla a nome della tua squadra, mai di stesso, soprattutto se si tratta di obiettivi conseguiti.

9. Non lamentarti. Mai!

In generale, lamentarsi non rappresenta mai una buona strategia, a maggior ragione se sei un leader! Nel momento in cui ti lamenti di qualcosa, stai cercando una scusa che possa giustificare un risultato negativo. Ma tu sei un leader ed anziché lamentarti rimarrai concentrato sul lavoro del tuo team e cercherai cooperazione!